L'ipersensibilità al glutine o intolleranza al glutine è stata una condizione poco compresa per molti anni. Tuttavia, è noto che si tratta di una reazione al glutine senza atrofia dei villi e senza anticorpi specifici della celiachia.
L'ingestione di alimenti ricchi di glutine provoca una varietà di manifestazioni sintomatiche che regrediscono quando vengono esclusi dalla dieta e ricompaiono quando vengono reintrodotti.
Prevalenza sino a sei volte più elevata rispetto alla celiachia
Gli studi stimano che l’ipersensibilità al glutine possa colpire tra lo 0,6 e il 6% della popolazione (una prevalenza sei volte maggiore rispetto alla celiachia). Questo potrebbe anche riguardare il 25-30% delle persone con la sindrome dell'intestino irritabile. Rara nei bambini, è più frequente durante l'adolescenza e negli adulti di mezza età, ma anche il numero di casi diagnosticati in soggetti anziani non è trascurabile. Le donne sembrano essere più colpite degli uomini. In generale, le persone con ipersensibilità soffrono più frequentemente di altre di malattie autoimmuni e allergie.
Segni e sintomi: un'ampia variabilità
I sintomi appaiono tra qualche ora e qualche giorno dopo l'ingestione di alimenti ricchi di glutine.
Combinano manifestazioni digestive come gonfiore (87% dei casi), dolore addominale (83%), diarrea (54%), nausea (44%), aerofagia (36%), reflusso (32%) aftosi (31%)... e manifestazioni extra-digestive come malessere (68%), stanchezza (64%), mal di testa (54%), ansia (39%), dolori articolari e muscolari (31%), eruzioni cutanee (29%), ecc. Questi sintomi sono relativamente simili a quelli della sindrome dell'intestino irritabile.
La diagnosi? Per esclusione
In assenza di marcatori biologici, genetici e istologici, la diagnosi rimane clinica. Dopo aver eliminato la possibilità di celiachia (test negativi per gli anticorpi anti-transglutaminasi e anti-EMA, biopsia) e l'allergia al grano, si effettua un test terapeutico che consiste nell'eliminare il glutine per 7 giorni e reintrodurlo per 7 giorni per vedere se i sintomi digestivi ed extradigestivi ricompaiono.
Il trattamento: eliminare il glutine dalla dieta
La terapia si basa sull’assunzione di cibi a basso contenuto di glutine per raggiungere un'assunzione di meno di 10 mg di glutine al giorno. Si raccomandano cereali come riso, mais, grano saraceno, miglio, quinoa e legumi come soia e lenticchie. Inoltre, molti alimenti naturalmente privi di glutine (carne, pesce, uova, frutta e verdura) possono aiutare a bilanciare la dieta così come i prodotti senza glutine disponibili in commercio. L'aiuto di un dietista è fortemente raccomandato per assicurare che il paziente assuma abbastanza fibre, vitamine del gruppo B, ferro, zinco, fosforo, calcio e magnesio, e per evitare un'assunzione eccessiva di grassi saturi.
Alcuni studi hanno riportato come questo tipo di dieta a lungo termine senza supervisione dietetica possa, nel peggiore dei casi, aumentare il rischio di obesità, resistenza all'insulina e sindrome metabolica.
La maggior parte delle persone sperimenta la risoluzione dei propri sintomi con la dieta senza glutine. Tuttavia, la soglia di tolleranza al glutine varia da un individuo all'altro, quindi è possibile che alcuni soggetti riportino solo un parziale miglioramento dei sintomi. Nei pazienti con sindrome dell'intestino irritabile, eliminare il glutine migliora i sintomi come il gonfiore
Altri responsabili oltre al glutine?
Un numero crescente di ricercatori ritiene che anche altri composti del grano possano essere coinvolti in queste manifestazioni cliniche. Alcune proteine naturali di difesa nel grano contro i parassiti e che attivano l'immunità innata, potrebbero essere coinvolti, così come i fruttani, classificati nel gruppo dei FODMAPs, carboidrati rapidamente fermentabili, già implicati nella sindrome dell'intestino irritabile.
In ogni caso, i ricercatori ammettono che se queste diete di esclusione migliorano la vita quotidiana dei soggetti che soffrono di sintomi digestivi ed extra-digestivi, non c'è motivo di dissuaderli dal perseguirla, purché sia supervisionata da un dietista.
Le régime sans gluten, croyance ou réalité chez les patients ne souffrant pas de maladie cœliaque ? Christophe Cellier. Journées Francophones de Nutrition. 13-15 Décembre 2017. www.lesjfn.fr ; Saintot M et al., (2017) Manifestations digestives des intolérances au blé 2017 et Climaco Henggeler J et al., (2017). Non-coeliac gluten sensitivity : a review of literature