COS’È LA DISPRASSIA

La disprassia viene definita come l'incapacità o la ridotta capacità di pianificare ed organizzare delle azioni intenzionali, finalizzate al raggiungimento di uno scopo specifico; un deficit dei movimenti volontari caratterizzato dall'assenza di altri deficit cognitivi e sensoriali evidenti. Nella pratica clinica se ne possono distinguere varie tipologie: la disprassia delle abilità di vita quotidiana (AVQ), come il vestirsi o il mangiare autonomamente; la disprassia dello sguardo; la disprassia motoria; la disprassia verbale e la disprassia del disegno; etc.

LE CAUSE DELLA DISPRASSIA

Le origini della disprassia, attualmente considerata un disturbo specifico attinente alla sfera dello sviluppo neurobiologico, vengono ricondotte ad un rallentamento nell'organizzazione e nella proliferazione delle reti neurali o ad una mancanza di collegamento tra le aree cerebrali. In generale, negli anziani, la disprassia rappresenta un sintomo comune nelle patologie neurodegenerative quali le varie demenze.

DISPRASSIA: QUALI SONO I SINTOMI?

La difficoltà più evidente che si riscontra nella disprassia è solitamente quella relativa alla coordinazione motoria, che rende complicato svolgere anche le più semplici azioni quotidiane come lavarsi, vestirsi, cucinare, scrivere, guidare, svolgere un lavoro, etc.
La disprassia può coinvolgere diverse aree a livello motorio e non, tra cui:

  • la motricità globale (ampi movimenti), per cui è possibile osservare uno scarso equilibrio ed un’andatura impacciata
  • la motricità fine (piccoli movimenti) con difficoltà nell'utilizzo contemporaneo di entrambe le mani, nell'utilizzo di strumenti di precisione (posate) o in attività come pulire, cucinare; difficoltà di masticazione e deglutizione
  • la percezione sensoriale, per cui ci possono essere delle difficoltà nel distinguere gusti, odori, etc.
  • l’apprendimento, motivo per cui, ci possono essere difficoltà nella pianificazione e nell'organizzazione del pensiero, nel mantenere l’attenzione e la concentrazione

Vi possono, inoltre, essere difficoltà nelle relazioni con gli altri, soprattutto nei grandi gruppi.

TRATTAMENTO NUTRIZIONALE PER LA DISPRASSIA

La nutrizione per la persona che soffre di disprassia deve tenere in considerazione tre principali fattori: la difficoltà di concentrazione e di attenzione, proponendo pasti ad elevata concentrazione calorica, di piccolo volume, per ridurre il tempo dedicato al pasto; l’alterazione della motricità fine, proponendo pasti finger food o comunque assimilabili senza l’utilizzo delle posate; la possibile insorgenza di disfagia e di alterazioni del gusto, proponendo eventualmente pasti e/o integratori a consistenza modificata.

I PRODOTTI NUTRISENS PER LA DISPRASSIA

Per mantenere vivo l’interesse nei confronti del cibo, Nutrisens ha sviluppato i prodotti appartenenti alla gamma Nutrimain*, indirizzati alle persone malate disprassiche. Questa gamma è composta da integratori ed alimenti: Bonbon ricchi di calorie, biscotti iperproteici e Pain brioche. Con l’avanzare del disturbo potrà inoltre insorgere la disfagia e per questo nella gamma sono presenti integratori in un formato ideale per stimolare il paziente ad alimentarsi ed idratarsi autonomamente: ne sono un esempio l’acqua gelificata Hydra’Fast, il Cremeline e il Protifruits in formato cheerpack, ricchi di calorie e proteine per contrastare la denutrizione, ma allo stesso tempo di consistenza cremosa per evitare le aspirazioni.