Il diabete, possibile fattore di denutrizione

 

Esistono molte interazioni tra i disturbi della regolazione glicemica e la nutrizione. Diversi studi associano la presenza di alcune carenze e di uno stato di denutrizione al diabete. Agnès Sallé, endocrinologa e nutrizionista, fornisce un aggiornamento sulle conseguenze nutrizionali del diabete nella rivista “Nutrition Clinique et Métabolisme”.


PEM: la malnutrizione proteico-energetica è più frequente

I dati provenienti da studi trasversali e osservazionali riportano chiari legami tra il diabete e le carenze di vitamina B12, vitamina D, zinco e magnesio. È stata anche riportata un'associazione con la denutrizione proteico-energetica, in particolare negli anziani. Questa associazione altera la qualità di vita dei diabetici e rende la loro ospedalizzazione più frequente. Diversi studi di popolazione, tra cui il famoso NHANES, riportano un livello di albumina plasmatica inferiore nei diabetici e una maggiore prevalenza di denutrizione (più del 20% dei soggetti) o rischio di denutrizione (più del 30%). Questo stato di denutrizione è spesso associato ad un rischio 2,7 volte maggiore di morire in ospedale, ad un aumento della durata della degenza (da 3 a 6 giorni in più) e ad una riduzione delle possibilità di dimissioni.

Prognosi e complicanze peggiori

Nei pazienti diabetici, la denutrizione peggiora la prognosi, soprattutto per coloro che riportano piaghe ai piedi. In questi casi, la denutrizione, valutata con MNA o GRNI, è particolarmente frequente. Secondo gli studi, solo dal 15 al 38% dei pazienti non sono denutriti. Lo stato nutrizionale influenza anche il rischio di infezione e di amputazione: uno studio su 262 diabetici di tipo 2 ha riportato che il 62% dei soggetti con una ferita al piede erano da moderatamente a gravemente malnutriti e il 69,6% erano gravemente infetti. Il rischio di amputazione maggiore è 11 volte superiore in caso di denutrizione grave (MNA<17) rispetto a un soggetto non malnutrito.

Secondo l'endocrinologo, la valutazione nutrizionale dei pazienti con piaghe podaliche e la gestione della denutrizione è essenziale e può condizionare la prognosi del paziente. Un aumento di 1 punto del MNA è associato a una diminuzione del 19% delle amputazioni maggiori e del 10% delle amputazioni minori secondo lo studio di Gau et al (2016).

Per quanto riguarda i fattori coinvolti nella comparsa della denutrizione, sono gli stessi dei soggetti non diabetici: cambiamenti fisiologici legati all'età che influenzano l'appetito e le percezioni sensoriali, cambiamenti psicosociali che influiscono sulla quantità e la qualità nutrizionale dell'assunzione. Inoltre, lo scarso controllo glicemico altera il metabolismo proteico, così come l'insulino-resistenza e l'insulinopenia, che portano al catabolismo proteico muscolare e alla sarcopenia. 

 

Le diabète, facteur de dénutrition et de carences en micronutriments. Agnès Sallé. Nutrition Clinique et métabolisme 32 (2018) 8-21. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0985056217301942