Fragilità: strategie nutrizionali per prevenirla

 

 

La sindrome da fragilità è caratterizzata da declino funzionale, che si sviluppa generalmente a partire dai 65 anni e che conduce ad una perdita di autonomia che implica una necessità di assistenza nelle attività quotidiane. Viene diagnosticata dalla presenza di almeno tre dei cinque seguenti criteri: perdita di peso, stanchezza, lentezza, inattività e deperimento.

 

La malnutrizione come causa

Tra i fattori che sembrano avere un impatto elevato sul rischio di sviluppare una fragilità, figurano gli apporti calorici, gli apporti proteici e gli apporti di vitamine D, E, C, B6 e folati. Un apporto ridotto di questi nutrienti è stato associato in molti studi epidemiologici ad un maggior rischio di fragilità.
Attualmente, non esiste alcuna terapia per la fragilità. Tutte le terapie si concentrano nella prevenzione e nel trattamento delle complicanze come la sarcopenia (perdita progressiva e generalizzata della massa muscolare, della forza e delle performance fisiche nel soggetto anziano).

Combinare gli approcci nutrizionali

Gli approcci terapeutici che hanno sino ad ora mostrato la maggior efficacia sono quelli che combinano l’attività fisica e la nutrizione. Secondo gli studi citati dagli autori:

• Il consumo di olio di oliva mostra benefici nella riduzione dei mediatori dell’infiammazione (TNF-alfa ed Il-6).
• La supplementazione di proteine (30g in più ogni giorno, indipendentemente dala fonte e dalla composizione amminoacidica) favorisce il mantenimento della massa muscolare, migliora la velocità di cammino e la forza nelle mani. Risultati positivi sono stati osservati in caso di attività fisica associata alla supplementazione.
• La vitamina D gioca un ruolo molto importante sulla struttura ossea e permette un miglioramento della massa muscolare degli arti e della performance nel sollevamento dalla sedia.
• Gli omega-3 a lunga catena sono associati ad una migliore preservazione della massa muscolare e ad un miglioramento della velocità di marcia e della mobilità.
• Qualche studio ha testato con successo una combinazione di ferro, folati, vitamine B6, B12, D e calcio ed un mix di L-leucina, colecalciferolo, trigliceridi a catena lunga e media.



Source: Dietary Factors Associated with Frailty in Old Adults: A Review of Nutritional Interventions to Prevent Frailty Development. Hernández Morante JJ, Gómez Martínez C, Morillas-Ruiz JM. Nutrients. 2019 Jan 5;11(1). pii: E102. https://preview.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30621313